La sclerotinia è una malattia delle piante.
Colpisce tutte le parti: fusti, foglie, frutti, fiori, radici e tuberi. Il fungo responsabile Sclerotina sclerotiorum . Vive nel terreno ed attacca soprattutto le colture di soia, girasoli, colza, pomodori, patate, carciofi, sedani, leguminose in genere e cucurbitacee. Può tuttavia fare la propria comparsa anche sugli alberi da frutto (mandorlo, pesco, susino,vite, agrumi) attacca. Anche le piante ornamentali. Si manifesta con la comparsa di chiazze cotonose biancastre su cui su formano dei piccoli corpi più scuri. La sua insorgenza è favorita da irrigazioni troppo frequenti e bruschi abbassamenti di temperatura.
Su radici, bulbi e tuberi la sclerotiniasi manifesta con rigonfiamenti neri, muffa biancastra e marciumi, sui rami e sul fusto. Causa lo sviluppo di escrescenze dalla quali fuoriesce del liquido appiccicoso e la comparsa dei corpi scuri. Le foglie invece sviluppano la muffa sulla pagina superiore e cadono dopo essersi completamente disseccate. Stessa sorte tocca ai fiori, mentre i frutti marciscono dopo avere sviluppato sulla propria superficie chiazze cotonose di forma circolare.
Per combattere la sclerotinia. Si deve intervenire tempestivamente. Eliminare le parti della pianta colpite praticando un taglio netto ed obliquo con forbici sterilizzate, ben affilate che successivamente andranno disinfettate per evitare nuove infezioni.
Le parti così recise (non lasciare cadere sul terreno circostante) dovranno essere raccolte e bruciate.
Se la malattia ha già colpito bulbi e tuberi anche questi vanno estirpati dal terreno e bruciati.
Se l’attacco non è stato massiccio e pensate. E possibile salvare ancora la pianta, provare ad intervenire con prodotti a base di rame o con la poltiglia bordolese.
A scopo preventivo, evitate i ristagni d’acqua ed eliminate periodicamente le erbacce infestanti.
Si raccomanda di disinfettare sempre utensili, forbici, utilizzate. Quando si interviene su piante contaminate da funghi, virosi, e malttie in genere. Se possibile bruciare le parti contaminate. Non lasciarle sul terreno potrebbero contaminare altre colture vicine.