Comprende un centinaio di specie spontanee nelle zone temperate dell’Europa mentre altre provenienti dal Sudafrica o dal Sud America.
Descrizione: Sono piante erbacee perenni, alte dai 15 cm ad oltre 1 m. I fiori sono costituiti da un perigonio formato da numerosi tepali colorati (rosso, blu, bianco, rosa o viola). L’ovario è formato da molti carpelli con disposizione a spirale. Hanno un elevato numero di stami e il frutto è un achenio. Portano radici più o meno ingrossate e in alcune specie rizomatose.
Richiedono un esposizione ombreggiata, suolo leggero, acido o neutro, fresco.
Etimologia: Il termine anemone deriva dal greco anemos, che significa vento, proprio per questo è comunemente chiamato fiore del vento. Questo appellativo è da riferirsi alla brevissima durata che i fiori di anemone hanno e alla grande fragilità che li caratterizza.
Narra inoltre una leggenda che Anemone fosse una ninfa della corte di Flora. Un giorno Zeffiro e Borea si innamorarono di lei, ma Flora indispettita decise di punirla e tramutarla in fiore. La condanna peggiore fu che era destinata a schiudersi precocemente e subire i venti freddi di tramontana Borea, che spargono nell’aria i suoi petali, cosi che all’arrivo del venticello primaverile Zefiro, il fiore fosse già avvizzito.
Usi: Gli anemoni sono debolmente velenosi, anche per il bestiame, causa una sostanza irritante per le mucose e la pelle.
E’ usata come pianta ornamentale per decorare giardini.
Di Alessia De Cia. Stagista universitario. Dell’Università di udine.